Un gommone che vola… sembrava una piccola pazzia, una stravagante stranezza, eppure pian piano è anche entrato nell’occhio della gente, e la sua genialità (e semplicità d’uso) lo ha fatto diffondere in tutto il mondo. 
Derivato dagli studi compiuti dalla Polaris con l’Air Dinghy (realizzato in vetroresina), è ormai in volo da oltre dieci anni in versioni costantemente migliorate: si tratta senza dubbio dell’ultraleggero idro più facile da pilotare nelle delicate manovre di decollo ed ammaraggio, anche senza avere una preparazione specifica, di una macchina che pur con pregi e difetti, perdona praticamente tutto. 
Tra i pregi al primo posto la stabilità in fase di flottaggio, di stacco e di contatto con l’acqua, anche con onde di una certa entità, tra i difetti l’inerzia del “trike”, chiamiamolo così, e le dimensioni della vela che rendono difficoltoso il controllo in condizioni di vento laterale sostenuto. 
Ci sediamo dunque al posto di guida con curiosità, ma anche con la convinzione che poi non ci siano tutte queste differenze per un po’ di scalini sulla chiglia o per un paio di metri quadri in meno di vela… rif. ulm.it

In volo

Immediatamente si percepisce la dolcezza di comando della nuova vela che, unitamente alla riduzione di peso, dona al FIB un comportamento radicalmente migliorato, quasi non si sente di avere il gommone appeso sotto e le sensazioni di pilotaggio sono assolutamente le stesse di un delta basico monosuperficie; non aspettatevi dunque inversioni di rollio fulminee e nervosità di pilotaggio, ma va detto che si può virare anche stretto con uno sforzo ridotto sulla barra e senza più quella sgradevole sensazione di “torsione” della struttura sull’aggancio ala, che era tipica delle prime versioni: adesso il gommone segue perfettamente l’ala ed invoglia ad aumentare l’inclinazione in virata. 
In poche parole il FIB è ancora più facile e divertente da pilotare. 
La velocità in crociera si stabilizza intorno ai 65 km/h con barra neutra ed il range complessivo è inevitabilmente limitato: con tutto motore dentro si superano abbondantemente i 70 km/h, ma l’indurimento dei comandi (ed il consumo) rende assolutamente inutile faticare per 5 km/h in più, si tratta quindi di una macchina per condizioni mediamente calme, pur avendo volato senza problemi anche con vento sostenuto. 

Ammaraggio

Si tratta dell’apparecchio più facile che esista oggi sul mercato: abbiamo provato ad ammarare in tutti i modi possibili, ad elevata velocità, lentissimi e a prua alta, anche con vento laterale. Ebbene, il gommone perdona veramente tutto, tocca e si stabilizza subito, togliendo gas si ferma in uno spazio molto contenuto, nell’ordine di una ventina di metri. 
La procedura standard è quella di un avvicinamento controvento con motore ad un terzo del regime e barra appena tirata, poco prima di toccare barra neutra e motore al minimo, quindi dolce apertura per toccare. 
Volendo ridecollare basta ridare motore immediatamente con barra neutra per mantenere la planata e quindi si stacca semplicemente aprendo e contrastando con un po’ di barra a destra. 
Se invece si desidera rientrare alla base, bisogna prima fermare il trapezio con i due cordini di sicurezza, e quindi fare inversione e manovrare con il solo timone nautico, cosa che non pone alcun problema anche con vento laterale sostenuto, ed in questo la nuova vela dimostra in pieno i suoi vantaggi.

A motore spento

Fatta la debita quota spegniamo motore: mancando la spinta dell’elica la variazione di assetto è impercettibile, in un primo istante il gommone alza lievemente la prua, cosa che si contrasta facilmente tirando dieci centimetri di barra, poi, una volta raggiunto l’assetto di planata, la barra può essere rilasciata verso il neutro e l’apparecchio veleggia placido e con un’efficienza forse insospettata. 
Bene in virata, senza che ci sia un forte incremento del rateo di discesa, ed anche il riallineamento e la centralizzazione non richiedono interventi “muscolari”: ciò consente di effettuare avvicinamenti di buona precisione senza il minimo problema. 
L’ammaraggio si effettua tirando lievemente barra in finale, portandosi in neutro in “effetto acqua” ed aprendo con dolcezza subito dopo il contatto. 
Ci si ferma in venti metri senza nessuna difficoltà.

Conclusioni

Strano quanto volete, sicuramente poco “aeronautico”, almeno nell’aspetto, ma tremendamente facile ed efficace, e avanti anni luce rispetto alle versioni precedenti. 
Se siete tra quelli che non hanno pregiudizi e se la velocità sull’acqua non è la vostra necessità primaria, praticamente non avete alternative.
Chiaro, no?

Scheda tecnica

  • Apertura alare m 11,15
  • Superficie alare mq 19.6
  • Allungamento 6
  • Doppia superficie 35%
  • Peso a secco FIB 503 kg 198
  • Peso a secco FIB 582 kg 211
  • Peso max decollo 503 kg 388
  • Peso max decollo 582 kg 400
  • Velocità di stallo km/h 48
  • Velocità di crociera km/h 65
  • Velocità max km/h 75
  • Capacità serbatoio litri 40

Per ulteriori informazioni: www.polarismotor.it